Storia degli anelli di fidanzamento

Care Amiche e cari Amici,

Poiché queste pagine sono interamente dedicate agli anelli che simboleggiano l’amore, mi sembrava indispensabile raccontarvi come, quando e perché nasce la tradizione di regalarli.

Oggi l’anello di fidanzamento è il simbolo dell’amore che due persone nutrono l’uno per l’altra, identifica l’impegno preso all’interno di una coppia, l’unione tra due amanti e, caratteristica ultima, ma non meno importante, è un accessorio bellissimo! Tuttavia non è sempre stato così. In passato, gli anelli (soprattutto quelli nuziali) rappresentavano un contratto tra due famiglie ed erano delle vere e proprie “garanzie” a dimostrazione che la promessa di un uomo “valeva quanto l’oro”.

Questo è un viaggio lunghissimo: sembra che l’uso degli anelli a scopo simbolico si possa rintracciare già in epoca preistorica, quando gli uomini delle caverne intrecciavano fili intorno ai polsi, alle dita e alle caviglie della loro compagna. Tutt’altro che un gesto romantico, gli antropologi teorizzano che tutto avesse origine dal rapimento della sposa prescelta, la quale veniva tenuta legata utilizzando delle corde e della canapa per evitare che fuggisse. Una volta che la povera si era assoggettata, il cavernicolo recuperava un pezzo della corda avvolgendogliela intorno ad un dito. Probabilmente gli uomini preistorici erano convinti di poter tenere lo spirito della donna sotto il loro controllo con questo rituale.

Anche nella Bibbia si parla di un anello d’oro per il naso e di due braccialetti donati a Rebecca, sposa di Isacco.

Gli antichi Egizi sono spesso citati come gli “inventori” degli anelli di fidanzamento, tuttavia non esistono evidenze storiche che provino questa credenza. Pur non avendo prova che abbiano inventato gli anelli di fidanzamento, gli Egizi sono però coloro che hanno apportato una forte carica simbolica agli anelli. I Faraoni per primi indossavano anelli come simbolo di eternità, poiché il cerchio non ha né un inizio né una fine e, inoltre, riflette la forma del sole e della luna, che gli antichi Egizi adoravano. Per loro, lo spazio aperto al centro dell’anello rappresentava una porta di entrata verso l’ignoto.

Quando i Greci alla guida di Alessandro Magno conquistarono l’Egitto, assimilarono questa tradizione di regalare anelli ai loro amati come gesto di affetto (molti di questi anelli raffiguravano proprio Eros o Cupido). Quando poi i Romani conquistarono la Grecia, a loro volta acquisirono questa tradizione, usando prevalentemente ferro o rame per le cerimonie nuziali.

 Il primo vero documento storico che riguarda gli anelli di fidanzamento risale all’epoca degli antichi Romani, i quali indossavano regolarmente non solo le fedi matrimoniali, ma altresì anelli intesi come “promesse” di matrimonio.

Per gli antichi Romani, la vita pubblica giocava un ruolo estremamente importante ed era tenuta separata da quella privata. Per questo motivo, i Romani più facoltosi erano soliti indossare anelli d’oro in pubblico e semplici anelli di ferro in privato. Tra le rovine di Pompei sono stati trovati anelli d’oro che venivano indossati come promessa di matrimonio. Esistono anche prove di anelli in selce, bronzo, avorio, rame e argento, ma a partire dal II sec a.C., l’oro divenne il metallo favorito, anche per sfoggiare la ricchezza del pretendente.

Credits: www.qreport.com.au

 

Inizialmente questa pratica era riservata solo alle famiglie nobili, ma col tempo l’abitudine di indossare anelli in ferro divenne una pratica comune adottata pressoché da chiunque come segno di un legame, che poteva unire un marito alla moglie, ma anche un padrone al suo schiavo o semplicemente ad un fedele servitore. Dunque l’anello era simbolo di un contratto d’affari e/o di obbedienza.

L’anello denominato “fede” era molto in voga intorno al III sec a.C. e riproduceva due mani che si stringevano, proprio a rappresentare amicizia e collaborazione, ma anche un contratto matrimoniale. Era spesso realizzato in oro e intagli di gemme quali onice, granato, ametista. Più avanti nel tempo, i Romani addirittura iniziarono a personalizzare gli anelli scolpendo i loro ritratti.

Esiste un’espressione latina che spiega il motivo per il quale gli anelli d’amore vengono indossati all’anulare sinistro: “vena amoris”, cioè vena d’amore. Gli antichi Egizi credevano che una vena collegasse il dito anulare della mano sinistra direttamente al cuore e i Romani fecero propria questa credenza iniziando la tradizione di indossare gli anelli nuziali all’anulare. Dunque, legando il dito con un anello, simbolicamente si legavano a sé anche i sentimenti dell’amata/o. Sebbene questa convinzione non abbia un riscontro in anatomia, essa ha comunque dato origine alla consuetudine in voga ancora oggi in molti Paesi del mondo di infilare l’anello di fidanzamento e la fede matrimoniale all’anulare sinistro.

Quasi in ogni tempo e luogo del mondo, l’anello di fidanzamento è sempre stato indossato dalla sposa… e dalla sposa soltanto! La tradizione ha avuto inizio come pratica per evidenziare che una donna era già “promessa a qualcuno”.

La legge romana ha però spostato l’interpretazione dell’anello di fidanzamento: da simbolo che indicava la proprietà su una donna, è divenuto una specie di assicurazione o anticipo pagato alla futura sposa.

Spostandoci in avanti fino al VII sec., incontriamo i Visigoti, popolo di origine germanica che aveva scritto nelle sue leggi: “quando la cerimonia di promessa è stata celebrata e l’anello è stato dato o accettato come pegno, anche nel caso in cui nulla sia stato messo per iscritto, la promessa non deve, in nessuna circostanza, venire meno”.

Nell’850, il Papa Nicola I ufficializzò l’uso dell’anello come promessa di matrimonio da parte di un uomo e dunque come suo impegno finanziario.

Il concetto di “fidanzamento” inteso come periodo di tempo prima del matrimonio, durante il quale un uomo ed una donna si impegnano l’uno all’altra è un concetto che ha origine nel Medioevo. Nel 12° sec. questa idea venne rafforzata nella mente degli Europei quando, nel 1214, Papa Innocenzo III introdusse gli “annunci di matrimonio”, ossia l’ordine che la coppia desiderosa di sposarsi osservasse un periodo di attesa prima che avesse luogo la cerimonia. Con lo scopo di evitare il più possibile gli incesti, questi “annunci” stabilivano che non potevano esserci matrimoni clandestini e che ogni matrimonio da quel momento in avanti avrebbe dovuto essere annunciato in pubblico con un certo anticipo. In questo modo, gli avvisi di fidanzamento vennero introdotti e l’anello si fece strada come annuncio non-verbale.

Nel Medioevo, il ferro e l’oro erano piuttosto diffusi, anche se indossare anelli in oro era ovviamente un privilegio riservato alle classi più ricche della società.

Nell’Inghilterra medievale, i matrimoni erano una faccenda semplice: tutto ciò che una coppia doveva fare era semplicemente dare il proprio consenso. Spesso questo consenso si esprimeva attraverso il dono (e l’accettazione) di un oggetto chiamato “wed”, che solitamente era un anello. Dunque il “wedding” (matrimonio) era una cerimonia in cui un uomo offriva un anello ad una fanciulla e lei lo accettava.

Capirete che nascevano confusione e dubbi sulla legittimità di tali matrimoni perché testimoni o sacerdoti non erano presenti alla cerimonia, dunque chiunque all’interno della coppia poteva in seguito negare che tale cerimonia avesse mai avuto luogo.

Pertanto, intorno al XII sec, la Chiesa dichiarò che il matrimonio era un sacramento e che – in quanto tale – doveva essere celebrato in chiesa. Gli anelli divennero parte della cerimonia e venne stabilito che nessun uomo doveva regalare un anello ad una donna, a meno che non fosse per sposarla. Prima, infatti, gli anelli non necessariamente significavano “matrimonio”, anzi spesso venivano regalati come semplice segno di affetto. È possibile che i due tipi di anelli (quello di fidanzamento – più personale – e la fede matrimoniale – come richiesto dalla cerimonia in chiesa) abbiano iniziato a farsi strada nel momento in cui la Chiesa decise di codificare il matrimonio.

Chi ama gli anelli di diamanti sa che il 1477 segna un momento importante: in quell’anno, infatti, e per la prima volta nella storia, una donna ricevette in regalo un anello di fidanzamento con diamanti. Il gioiello fu donato a Maria di Borgogna dal suo futuro sposo l’Arciduca Massimiliano d’Austria (a questa vicenda ho dedicato un intero post). Da quel momento, molti lo presero ad esempio e gli anelli di fidanzamento iniziarono ad essere indossati insieme alla fedina matrimoniale.

Credits: www.volltairediamonds.co.uk                      Credits www.diamondnet.ca  

 

Nel XVI sec. i cosiddetti “Gimmel Rings” divennero molto popolari: erano costituiti da 2 (o talvolta 3) cerchi intrecciati tra loro per formare un unico anello. Subito dopo il fidanzamento, sia la fidanzata che il fidanzato indossavano uno dei cerchi che componevano l’anello. Durante la cerimonia ufficiale di fidanzamento (che prevedeva la promessa di matrimonio), la coppia doveva unire i cerchi per formare un unico anello, che da quel momento in avanti sarebbe stato indossato dalla sposa. Martin Lutero sposò Catherine Bora proprio con questo tipo anello nel 1525.

Credits bejeweledadvocate.wordpress.com

 

In questo periodo, il motivo a “fede” con le due mani che si stringono si evolve nel “Claddagh ring”, tipico anello irlandese, nel quale le due mani stringono un cuore. I Gimmel con il motivo Claddagh spesso avevano un terzo cerchio con una gemma sostenuta dalle due mani.

Credits: www.historyofyesterday.com / British Museum


Credits: www.claddaghring.com

 

Secondo alcuni studiosi, gli anelli Gimmel potrebbero aver dato origine ai cosiddetti “Puzzle rings” (chiamati anche “fede nuziale turca”), che pare fossero in voga presso Sultani e Sceicchi. Secondo le leggende popolari, l’anello Puzzle veniva regalato dal marito alla moglie per sorvegliare le sue eventuali infedeltà. Infatti, se l’anello veniva sfilato dal dito (presumibilmente per commettere adulterio), le molteplici bande e lacci di cui era composto si sarebbero sfilacciati rendendo impossibile la ricomposizione dell’anello nella sua forma originale. 

Credits: www.qreport.com.au

 

Nel 1600 andavano di moda i “Posey Rings” (o “Posy”) – già citati da William Shakespeare – ossia anelli in cui deliziosi fiorellini erano incisi sulla parte esterna e brevi iscrizioni d’amore o versi di ballate erano incise nella parte interna. Essi non venivano offerti esclusivamente come anelli di fidanzamento, tuttavia erano molto popolari tra amanti. Talvolta questi anelli venivano scelti anche come fedi matrimoniali.

Ecco un esempio di anello “Posey”:

Credits: www.orsini.co.nz

 

A metà del XVII sec, le comunità di Puritani nell’America coloniale cercarono di interrompere la tradizione dell’anello, che secondo loro appariva frivola e appariscente e inoltre, a loro dire, appoggiava il clero e i rituali della Chiesa. Con spirito ben più pratico, gli uomini erano soliti regalare un ditale alle loro promesse spose, le quali, dopo aver cucito abiti e tessuti per la nuova casa, potevano tagliarne l’estremità per convertirla in un anello.

In epoca vittoriana, si diffondono i “Regards Rings”, composti da pietre preziose. L’iniziale del nome di ciascuna pietra partecipa alla composizione della parola “REGARDS” (“saluti, omaggi”):

Ruby (rubino)

Emerald (smeraldo)

Garnet (granato)

Amethyst (ametista)

Ruby (rubino)

Diamond (diamante)

Sapphire (zaffiro)

Credits: www.london-victorian-ring.com           Credits: blog.yazjewels.com

 

In questo periodo così romantico (forse anche grazie alla popolarità raggiunta dalla Regina Vittoria e dal profondissimo amore che lei nutriva per suo marito, il Principe Alberto), vengono realizzati anelli con pietre che compongono anche altre parole, ad esempio:

  • ADORE (“adoro”), con ametista (amethyst), diamante (diamond), opale (opal), rubino (ruby) e smeraldo (emerald);
  • DEAREST (“carissima/o”), che include diamante (diamond), smeraldo (emerald), ametista (amethyst), rubino (ruby), smeraldo (emerald), zaffiro (sapphire) e infine topazio (topaz)

Esempi di anello “Adore”:

Credits: www.1stdibs.com                                                      Credits: www.rubylane.com

 

Esempi di anello “Dearest”:

Credits: www.rubylane.com                                                    Credits: www.1stdibs.com

 

Intorno al 1840, appaiono i primi anelli di fidanzamento negli Stati Uniti, sebbene non divennero di uso comune fino ai ruggenti Anni Trenta.

Un altro momento importante nella storia degli anelli di fidanzamento è la corsa al diamante. Il primo grande deposito di diamanti fu scoperto nel 1867 in Sud Africa. Appena cinque anni più tardi, nel 1872 (e senza gli equipaggiamenti sofisticati che abbiamo oggi), la quantità di diamante estratto superò il milione di carati / anno.

In questo periodo, si sviluppano in modo incredibile le tecniche di taglio e lucidatura, dimostrando che la lucentezza e la brillantezza del diamante non hanno rivali tra le altre gemme… ed ecco che l’anello “solitario” diventa di moda.  

Nel 1886, Charles L. Tiffany presenta al mondo il celebre “Tiffany setting” che rivoluziona per sempre il concetto di montatura. Con le sue 6 griffe, la pietra viene sollevata verso l’alto lasciando penetrare la luce da ogni angolazione e consentendo al diamante di brillare più che mai. Semplice, classico, elegantissimo, geniale.

Credits: www.tiffany.com

 

Nel 1920, un gruppetto di selezionati gioiellieri decide di lanciare una linea di anelli di fidanzamento per uomini. Purtroppo il concept fallì clamorosamente, anche a causa della crisi economica dilagante.

Nel 1924, Cartier presenta un gioiello che da allora non ha più smesso di farci sognare: il Trinity ring, costituito da tre cerchi intrecciati fra di loro in oro rosa, giallo e bianco a rappresentare rispettivamente amore, fedeltà ed amicizia. Questo modello è molto in voga ancora oggi, soprattutto in Francia, dove spesso è utilizzato come fede matrimoniale. Semplicità, eleganza e classe infinita.

Credits: www.harpersbazaar.com / www.cartier.com

 

Sul finire degli anni Trenta, nonostante la maggior disponibilità di minerale sul mercato e la conseguente diminuzione di prezzo, l’anello di fidanzamento con diamanti era ancora visto come un prodotto destinato alle sole classi agiate. Inoltre, l’anello col diamante non sembrava essere un requisito essenziale per un fidanzamento. Le cose cambiarono nel 1938, quando il gigantesco produttore De Beers diede un enorme scossone al mercato introducendo una campagna di marketing che aveva lo scopo di portare l’anello di diamanti alle masse. De Beers, che già gestiva delle miniere in Sud Africa, commissionò una campagna pubblicitaria all’agenzia N.W. Ayer con lo scopo di convincere i giovani uomini del fatto che soltanto i diamanti potevano essere il simbolo di una relazione romantica e che la misura del loro amore (nonché del loro successo personale e professionale) era direttamente proporzionale alla caratura e alla qualità della pietra acquistata.

De Beers iniziò una aggressiva campagna pubblicitaria per fronteggiare il periodo economicamente duro della Grande Depressione: diede a celebri attrici di Hollywood il compito di indossare diamanti nei film e nelle uscite pubbliche, affidò a Pablo Picasso e Salvador Dalì l’illustrazione dei cartelli pubblicitari comunicando l’importantissimo concetto che i gioielli con diamanti sono vere e proprie opere d’arte.

Nel 1947 l’agenzia N.W. Ayer – nella persona della giovane copywriter Mary Francis Gerety – propone lo slogan “A diamond is forever” (Un diamante è per sempre) che entra nella storia. La resistenza del diamante evocava nella mente degli Americani l’idea che un matrimonio durasse per sempre. La purezza e la lucentezza di questa pietra diventano in ogni angolo del mondo il simbolo della profondità dei sentimenti di un uomo, nonché della serietà del suo impegno.

Mary Francis Gerety, credits: gemandgeode.com

 

L’anello con diamante divenne il regalo standard per tutte le future spose, che lo preferivano ad altri regali in voga all’epoca (ad esempio, la lavatrice!)

Con i rotocalchi dell’epoca pieni di foto di star hollywoodiane ricoperte di diamanti, le vendite di queste gemme salirono del 50% nel giro di soli tre anni, facendo dell’anello di fidanzamento il prodotto di punta nella maggior parte dei centri commerciali statunitensi.

Nel 1953, Marilyn canta che “i diamanti sono i migliori amici delle ragazze” e negli Anni ’50- ’60 i diamanti entrano pienamente nella cultura americana. Oltre all’aspetto romantico e sentimentale, regalare un anello con diamante era per l’uomo un modo di dimostrare il suo potere finanziario.

È interessante notare che se nel 1939 solo il 10% delle spose statunitensi riceveva un anello di fidanzamento con diamante, nel 1990 si raggiunge la soglia dell’80%.

Grazie agli sforzi di marketing della De Beers nel mercato cinese, la percentuale di spose che riceveva un anello di fidanzamento con diamante passò dallo 0% circa degli anni ’90 al 50% nel 2019.

Sebbene la Chiesa promuovesse “lo scambio” degli anelli durante la cerimonia matrimoniale (anche come stratagemma per ridurre le infedeltà degli uomini sposati), di fatto gli anelli erano indossati solamente dalle donne. Solo dal dopoguerra in avanti si diffonde l’uso della fede matrimoniale anche per gli uomini. Infatti, una grossa spinta arrivò nel periodo della II Guerra Mondiale, durante la quale i soldati americani ed europei tenevano vivo il ricordo delle loro mogli indossando la fede nuziale.

Inoltre, il matrimonio dell’indimenticabile Humphrey Bogart giocò un ruolo cruciale: nel 1946, il divo sposò la stupenda Lauren Bacall e da allora indossò con orgoglio la sua fede matrimoniale, diventando un esempio per i suoi contemporanei.

Nel 1969, Richard Burton regalò alla sua adorata Elizabeth Taylor un anello con il più grande diamante di tutti i tempi: 68 incredibili carati! Liz, scherzando, affermava che la pietra fosse talmente pesante da non poter sollevare il dito. La battuta doveva probabilmente nascondere un po’ di verità perché pur di indossare ancora l’incredibile pietra, la diva commissionò una speciale collana da $ 80,000 in cui il diamante fu montato centralmente.

Credits: www.naturaldiamonds.com

Credits: www.naturaldiamonds.com

Nel 2000, viene istituito il World Diamond Council al fine di sviluppare e controllare l’estrazione dei diamanti, evitando i cosiddetti “diamanti di sangue”.

Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un cambiamento nel modo in cui le coppie concepiscono l’anello di fidanzamento: innanzitutto c’è una maggiore attenzione nei confronti della provenienza e della tracciabilità della pietra, con lo scopo di scoraggiare la commercializzazione dei “diamanti di sangue”. Le parole “trasparenza” e “sostenibilità” ormai compaiono sempre più frequentemente nelle pagine dedicate ai diamanti.

Inoltre, è interessante notare che circa il 5% dei futuri mariti sceglie di indossare un anello di fidanzamento (il cosiddetto “man-gagement ring”) e si registra un nuovo interesse verso gli anelli con gemme colorate al posto del diamante centrale, che resta comunque un classico nelle preferenze delle ragazze. Una prima notevole spinta è arrivata certamente grazie all’impatto avuto dal magnifico zaffiro appartenuto alla compianta Lady Diana, che ora brilla alla mano della nuova Principessa del Galles, seguito poi da altri anelli con rubini, zaffiri e smeraldi che splendono alle mani di numerose celebrità.

Infine, nell’ottica di una maggiore consapevolezza ecologica, si registra un certo interesse da parte di alcune giovani coppie per le pietre prodotte in laboratorio.

 

 

 

 

 

Fonti:

https://www.tiffany.it

https://www.gia.edu/gia-news-research-engagement-rings-through-ages

https://4cs.gia.edu/en-us/blog/origin-of-wedding-rings/

https://4cs.gia.edu/wp-content/uploads/2015/05/GIA_050815_ERInfo_v5-op.jpg

https://www.engagementringbible.com/a-brief-history-of-the-engagement-ring/;

https://www.brides.com/story/history-of-the-engagement-ring

https://www.americangemsociety.org/page/diamondasengagement

https://www.vashi.com/history-of-the-engagement-ring/

https://www.leibish.com/why-diamonds-are-used-for-engagement-rings-article-1434

https://www.everything-wedding-rings.com/history-of-wedding-rings.html

https://en.wikipedia.org