
Credits: www.poemhunter.com
Il film di Ridley Scott in uscita nelle sale cinematografiche in questi giorni, ha richiamato alla mia memoria l’incantevole anello di fidanzamento regalato da Napoleone alla sua amata Joséphine de Beauharnais. Una decina di anni fa, lo avevo ammirato in numerose foto e mi ero riproposta di analizzarlo, un giorno.
Il celebre regista ha giustamente sottolineato che circa 10.400 libri sono stati pubblicati su Napoleone, ma un numero infinitamente inferiore è stato riservato all’unica donna che lui abbia veramente amato. Dunque, ho pensato che è giunto il momento di approfondire l’argomento e di dedicare un articolo all’anello che ha dato inizio a questo amore incredibile.
Innanzitutto, chi era Joséphine de Beauharnais e come ha conosciuto Napoleone?
Joséphine nacque nel 1763 nell’isola caraibica di Martinica. Il fatto di provenire da un territorio lontano potrebbe averla fatta sentire come un’outsider e forse questo aspetto potrebbe essere stato un elemento in comune con Napoleone, che essendo nato in Corsica, durante gli anni giovanili trascorsi a studiare in Francia, veniva spesso preso in giro per il suo accento corso
Marie-Josèphe-Rose Tascher de La Pagerie – questo era il suo nome per esteso– era la prima di tre figlie femmine. La sua famiglia viveva in un palazzo di proprietà del padre Gaspard, alcolizzato e giocatore d’azzardo, il quale possedeva 300 schiavi, che impiegava nella sua piantagione di canna da zucchero.
Resti della casa d’infanzia dell’Imperatrice Joséphine, al Musée de la Pagerie – Credits: www.rentiles.fr/blog-voyage/musee-de-la-pagerie
Credits: @CMT-R. Haughton, casa d’infanzia dell’Imperatrice Joséphine presso il Musée de la Pagerie / www.france.fr
La famiglia visse in prosperità finché nel 1766, la piantagione fu distrutta da un uragano, rendendo necessaria una soluzione rapida e strategica, ossia il matrimonio combinato di una delle figlie. La scelta cadde sulla maggiore, Catherine, la quale però morì nel 1777, lasciando la strada spianata a Marie Josèphe.
La giovane, soprannominata Yeyette, all’età di 16 anni partì per la Francia con il padre e venne data in sposa al facoltoso visconte francese Alexandre de Beauharnais, di tre anni più vecchio di lei. La coppia non era legata da alcun affetto, anzi sembra che lui la detestasse e la accusasse di adulterio. Nemmeno la nascita dei loro due figli Hortense e Eugène migliorò il loro rapporto. Marie-Josèphe aveva poco più di 20 anni quando il marito decise di lasciarla. Lei tornò in Martinica, dove rimase per due anni, mentre lui partecipò agli Stati Generali come deputato nobile. Il movimento rivoluzionario fu però spazzato via dal periodo del Terrore, che aveva già portato all’esecuzione di re Luigi XVI e della regina Maria Antonietta e che era ancora alla ricerca di aristocratici e proprietari terrieri.
Alexandre de Beauharnais, pittore non identificato – Credits: www. dailymail.co.uk
Alexandre venne arrestato con l’accusa di essere un traditore e con lui anche Marie-Josèphe, nel frattempo rientrata in Francia, in quanto sua consorte. Nelle prigioni di Les Carmes, Marie-Josèphe visse giornate da incubo: Alexandre fu vittima della ghigliottina e lei sapeva di essere la prossima .
Nondimeno la fortuna girò dalla sua parte: il giorno prima della sua esecuzione, Robespierre fu deposto e i nuovi funzionari decisero di interrompere le esecuzioni. Salva per il rotto della cuffia, Marie-Josèphe ottenne le terre e i possedimenti del marito, ma dal carcere uscì segnata nel corpo e nell’anima: la sua giovane bellezza era sfiorita, i denti si erano rovinati e soprattutto non poteva più avere bambini. Fu sconvolta da quell’esperienza e promise a sé stessa di non ritrovarsi mai più in una situazione di pericolo.
Strinse amicizia con una ex detenuta, Thérésa Tallien, la quale sposò in seguito un noto uomo politico del tempo. Le due si gettarono in un vortice di feste e divennero delle celebrità locali tanto da venire soprannominate “Les Marveilleuses”.
In quel periodo, Marie-Josèphe mise gli occhi sul ricco e potente Paul Barras, che di fatto governava la Francia. Sedurlo fu per lei facile. Lui le regalò una splendida casa e tutta la sua devozione. Ma quando nel 1795, Marie-Josèphe si rese conto che Barras stava iniziando a stufarsi di lei, dovette iniziare a guardarsi intorno: lei aveva compiuto 32 anni e aveva bisogno di assicurare il suo avvenire, possibilmente con un buon matrimonio. L’occasione le si presentò quando, durante una cena, Barras le propose di sedersi accanto ad un giovane generale che stava facendo una straordinaria carriera. Non particolarmente attraente, impacciato e inesperto con le donne, quel giovane generale chiamato Napoleone Bonaparte non poteva credere che la bellissima e affascinante M.me de Beauharnais mostrasse interesse per le sue gesta militari. Lui era colpito dalla confidenza che lei mostrava con le personalità più influenti di Parigi e desiderava scoprire come lei fosse riuscita in questa impresa, date le sue origini lontane dal bel mondo. Quella fatidica sera Napoleone venne travolto dall’uragano “belle créole”.
Napoleone Bonaparte all’età di 23 anni, tenente colonnello di un battaglione di volontari repubblicani corsi, ritratto da Henry Felix Emmanuel Philippoteaux – Credits: www.thevintagenews.com
Lui la corteggiò insistentemente e la ribattezzò Joséphine – come contrazione del suo lungo nome. Lei, pur non essendo particolarmente coinvolta, acconsentì alle nozze.
Tanto la famiglia di lui quanto la società erano piuttosto scandalizzate dalla scelta di M.me de Beauharnais di sposare Napoleone. In fondo, all’epoca lui era un soldato senza soldi e privo di conoscenze importanti, ma lei ci aveva visto giusto: nel giro di dieci anni dal loro matrimonio, Napoleone riuscì a deporre Barras, divenne console e infine, nel 1804, si proclamò Imperatore di Francia.
Napoleone era follemente innamorato di Joséphine, per cui né le opposizioni familiari né la differenza di età poterono fermarlo.
Napoleone e Joséphine, autore sconosciuto
Si fidanzarono il 24 febbraio 1796 e si sposarono il 9 marzo dello stesso anno. Due giorni dopo Napoleone lasciò Parigi per invadere l’Italia, mentre lei rimase a Parigi a frequentare i salotti dell’alta società. Lui le scriveva lettere romantiche e appassionate, che lei non contraccambiava, causando tensioni e gelosie nel marito. In effetti, gli fu infedele e Napoleone non fu da meno, avendo anche un figlio illegittimo da una delle sue amanti.
Lettera di Napoleone a Joséphine – Credits: Archives Nationales-ae-ii-3128 senza data – www.thevintagenews.com
Nonostante ciò, non si lasciarono e Joséphine offrì sempre il suo determinante sostegno alla carriera e all’ascesa politica del marito: intesseva pubbliche relazioni, guadagnandosi la fiducia da più parti e appianando eventuali disaccordi. Il suo ruolo pubblico era quello della bella consorte, ricoperta di gioielli, a prova del potere del marito, ma in realtà era abilissima nelle pubbliche relazioni. L’immagine “decorativa” nascondeva una donna intelligente e ambiziosa.
Ritratto di Joséphine de Beauharnais di Francois Gérard (1807 circa), foto Pubblico dominio – Credits www.storicang.it
Nel 1799 Napoleone fu nominato primo console e infine, il 2 dicembre 1804, nella cattedrale di Notre-Dame venne proclamato Imperatore dei Francesi. Durante quella stessa cerimonia, Napoleone pose la corona sulla testa di Joséphine, che così divenne a sua volta Imperatrice dei Francesi.
L’incoronazione di Napoleone di Jacques-Louis David (1804) – Credits: en.wikipedia.org
A far scricchiolare il loro matrimonio non furono soltanto le reciproche infedeltà, ma anche le pressioni politiche subite per garantire una discendenza a Napoleone. Malgrado le numerose visite mediche, Joséphine non riusciva a concepire un erede, forse a causa del tremendo periodo vissuto in prigione. La sua sterilità divenne un affare di Stato e il divorzio apparve come l’unica soluzione. Nel 1809, durante una cerimonia pubblica a les Tuileries, Joséphine acconsentì alla «dissoluzione di un matrimonio che ormai era un ostacolo al bene della Francia» e Napoleone annunciò formalmente la separazione, accettando di sacrificare il «più dolce affetto del proprio cuore» per l’interesse del popolo.
Durante il rito della separazione, entrambi lessero reciproche dichiarazioni di devozione.
Il divorzio dell’Imperatrice Joséphine 15 dicembre 1809 di Henri-Frederic Schopin – Credits: en-wikipedia.org
Joséphine si ritirò nella bella casa di Malmaison, a pochi chilometri da Versailles, mentre lui convolò a seconde nozze con la giovane Maria Luisa d’Austria, commentando tristemente: “Ho sposato un utero.” La giovane moglie portò a termine il suo dovere e nel 1811 nacque il tanto desiderato successore legittimo.
Maria Luisa e il Re di Roma di Francois Gérard – Credits: www.bridgemanart.com / www. dailymail.co.uk
Dopo l’allontanamento dalle stanze della politica, Joséphine si dedicò al giardinaggio e fu sempre circondata da amici e personaggi di rilievo che le facevano visita.
Castello di Malmaison di Pedro Faber – Credits: en-wikipedia.org
Joséphine de Beauharnais al castello di Malmaison di Francois Gérard (1801) – Credits: en-wikipedia.org
Nel 1812, Napoleone intraprese la fallimentare campagna di Russia e due anni più tardi fu catturato ed esiliato all’Isola d’Elba. Quando nel 1814 gli fu comunicata la morte di Joséphine, probabilmente a causa di una polmonite, si chiuse nella sua stanza per due giorni e non volle vedere nessuno.
Nonostante il divorzio, un forte sentimento li aveva uniti per tutta la vita, tanto che secondo la leggenda, Napoleone sul suo letto di morte nell’isola di Sant’Elena, pensò a lei e riempì il suo ultimo respiro dicendo: “Francia. L’esercito. Capo dell’esercito. Joséphine.”
Ritratto di Joséphine in atà matura di Andrea Appiani – Credits: en-wikipedia.org
La storia d’amore tra Napoleone e Joséphine ha segnato un’epoca, tanto quanto l’anello che ha incoronato il loro fidanzamento. Da questo gioiello emerge che Napoleone, oltre che un leader, un combattente, un condottiero, è stato anche un uomo romantico. Sotto la severa uniforme, batteva un cuore talmente appassionato che Joséphine dichiarò: “Lui non mi ama, mi adora. Credo che impazzirà.”.
L’anello fu acquistato quando Napoleone si trovava in ristrettezze economiche e non aveva ancora raggiunto la gloria e le vette della politica. Il gioiello è composto da un diamante e da uno zaffiro blu, entrambi del peso di circa 1 ct, tagliati a goccia e affiancati l’uno all’altro. Le gemme sono incastonate a bezel su un cerchietto in oro giallo, in una montatura “toi et moi”.
Mi sono fatta l’idea che Napoleone non solo fosse pazzamente attratto da Joséphine – questo è risaputo – ma che avesse anche in grande stima l’intelligenza, la determinazione e l’acume della moglie, senza la quale la sua personale scalata al successo forse non sarebbe stata così fattibile e rapida. Lui era un uomo rude, talvolta aggressivo e certamente egocentrico, che però sapeva riconoscere l’eccellenza in Joséphine. Pur se consapevole delle differenze tra i loro caratteri, mi pare evidente che lui la ritenesse l’altra indispensabile metà del suo mondo: due gemme vicine, di pari caratura, appunto.
Proprio grazie al design semplice e alla vicinanza simbolicamente espressa in modo così lampante, devo ammettere che trovo questo gioiello quasi commovente.
Credits: something aboutrocks.com Credits: www.voltairediamonds.com
Credits: wardrobetrendsfashion.com Credits: www.truefacet.com
Joséphine donò il suo anello alla figlia Hortense, che divenne regina d’Olanda e che a sua volta passò il gioiello al figlio Napoleone III e alla nuora, l’imperatrice Eugenia, i cui discendenti lo hanno custodito fino al 2013.
Infatti, proprio il 24 aprile 2013 la casa d’aste Osenat (con uffici a Fontainebleau, fuori Parigi) ha messo all’asta il celebre anello, partendo da un costo iniziale compreso tra 10.000 – 15.000 euro. Il motivo di questa base di partenza così modesta è che Osenat ha scelto di valutare il gioiello considerando esclusivamente il materiale e il design, intenzionalmente escludendo l’origine imperiale del gioiello. Jean-Christophe Chataignier, a capo del dipartimento oggetti storici della casa d’aste Osenat, ha dichiarato che: “A quel tempo, Napoleone aveva pochi soldi e l’anello è molto ordinario”. La vendita si è poi conclusa allo straordinario prezzo di 730.000 euro! Il fortunato acquirente è naturalmente rimasto anonimo.
La data prescelta per l’asta non sembra poi del tutto casuale poiché proprio nel 2013 cadeva il 250° anniversario della nascita di Joséphine, che così si è voluto onorare.
Lo stile “toi et moi” dell’anello di Joséphine oggi è in voga più che mai.Nei decenni passati, già Jackie Kennedy e la Regina Margrethe II di Danimarca avevano rispolverato questo stile, ma a riportarlo in auge, ci ha pensato nel 2018 la super top Emily Ratajkovski che, con l’allora marito Sebastian Bear-McClard e la designer Alison Chemla, ha disegnato il suo anello di fidanzamento. Il gioiello era composto da un diamante tagliato a princess, del peso di 2ct, e uno tagliato a pera, del peso di 3ct, montati a rebbi su un cerchio in oro giallo, come la loro fede matrimoniale.Dopo di lei, anche Ariana Grande, Kylie Jenner e Megan Fox ci hanno fatto sognare, decretando il grande ritorno di questo stile. Guarda nella gallery qui di seguito:
La Regina Margrethe II di Danimarca – Credits: @AP / www. dailymail.co.uk
Jacqueline Kennedy – Credits: www.jfico.com
Emily Ratajkovski – Credits: @emrata Instagram / www.theknot.com
Ariana Grande – Credits: @arianagrande Instagram / www.brilliantearth.com
d
Kylie Jenner – Credits: @kyliejenner Instagram / www.brilliantearth.com
Megan Fox – Credits: www.katerinaperez.com
Oltre al celebre anello di fidanzamento “toi et moi”, nello stesso anno Napoleone regalò molti altri gioielli alla sua Joséphine, tra i quali c’è un anello in oro e smalto, riportante le sue iniziali “NB” e l’inscrizione “amore sincero”. Questo anello entrò a far parte della collezione personale dell’Imperatrice Eugénie, moglie di Napoleone III, la quale lo regalò poi al suo medico, il dottor A. Hugenschmidt (che probabilmente era un figlio illegittimo dello stesso Napoleone III). Nel 1930 il dottor Hugenschmidt avrebbe donato l’anello al Louvre, da dove poi entrò nella collezione del museo di Malmaison.
Credits: www.napoleon.org-en-magazine-napoleonic-pleasures
La vera fede matrimoniale (che secondo alcuni riporterebbe un’iscrizione col motto “au destin”) fu invece donata nel 1814 da Napoleone a Hortense, la figlia di Joséphine, la quale a sua volta lo regalò a suo figlio, Napoleone III. Il gioiello fu avvistato per l’ultima volta il 10 gennaio 1873 sul dito medio delle spoglie mortali di Napoleone III e si trova nella cripta di Farnborough Abbey nel Kent. Nel terminare questo lungo articolo sulla straordinaria vita di Joséphine, vorrei ricordare la sua passione per la botanica e per i roseti in particolare. Nel suo castello di Malmaison, Joséphine aveva un lussureggiante giardino in cui raccolse piante rare provenienti da ogni parte del mondo. Amava in particolare le sue 250 specie di rose, che fece addirittura dipingere da Pierre Joseph Redouté. Il pittore le illustrò e le pubblicò in 120 tavole, grazie alle quali ancora oggi possiamo ammirare la bellezza di questi fiori meravigliosi e ricordare l’incantevole Joséphine, Imperatrice dei Francesi.
Souvenir de Malmaison – Credits: en-wikipedia.org
Fonti
Professor Kate Williams, “Josephine: Desire, Ambition, Napoleon”, published by Hutchinson. Arrow, 2014
www.storicang.it
www.dailymail.co.uk
www.forbes.com
www.thecourtjeweller.com
www.napoleon.org
jewelboxofmorganhill.com
www.marinaminelli.it/2018/12/17/malmaison-il-regno-di-josephine/
jewelryconnoisseur.net
dsfantiquejewelry.com
www.truefacet.com
www.langerman-diamonds.com
rhstories.com
napoleoneeilsuotempo.wordpress.com
somethingaboutrocks.com