
Credits: www.the-cartiers.com
Lo smeraldo è una pietra meravigliosa che ha incantato il cuore di uomini e donne per millenni, fin dai tempi dell’indimenticabile Cleopatra. Oggi continua ad esercitare il suo fascino e lo ammiriamo al dito di alcune tra le celebrities più amate, come Rita Ora, Dakota Johnson e Megan Fox, solo per citarne alcune.
Tendenzialmente lo smeraldo è considerato poco adatto per un anello di fidanzamento che si desideri indossare tutto il giorno e tutti i giorni. La ragione è di ordine pratico perché lo smeraldo è delicato e soggetto a graffi, di conseguenza può apparire “inadeguato” dal punto di vista simbolico. Il classico diamante, più resistente, viene in genere preferito per rappresentare una relazione indistruttibile ed eterna. Se la tua preferenza ricade comunque sullo smeraldo, ricorda che la scelta della montatura è essenziale per preservare la bellezza di questa pietra e per esaltare il suo colore intenso, vivido e profondo.
Per saperne di più su questi argomenti, ti invito a leggere questo approfondimento.
Oggi, per celebrare lo smeraldo e il mese di maggio, a cui esso è tradizionalmente legato, desidero raccontarvi la storia di un anello speciale, che è stato al centro di una delle più controverse, audaci e ribelli storie d’amore del secolo scorso.
L’anello che il re Edoardo VIII ha regalato alla sua Wallis Simpson è un gioiello iconico, molto moderno, che rompe con la tradizione inglese e che, non così sorprendentemente, ben simbolizza la spaccatura con la Corona.
Prima di Edoardo
Bessie Wallis Warfield nacque illegittima il 19 giugno 1896, in seguito ad una relazione clandestina tra i suoi genitori. Sebbene i due sistemarono la questione poco dopo, con un matrimonio riparatore e tardivo, la sua nascita fu ovviamente considerata scandalosa.
Credits: americanaristocracy.com
Rimase presto orfana di padre e con scarse finanze, per cui a soli diciotto anni, decise di sposare il giovane pilota della marina statunitense Earl Win Spencer Jr. Lui palesò presto una forte dipendenza dall’alcool, ma nel 1917 gli Stati Uniti entrarono in guerra e, mentre lui venne mandato prima ad un corso di addestramento e poi in Cina, lei dissolse la sua scontentezza e delusione flirtando con alcuni signori, compreso il noto Felipe Espil, segretario dell’Ambasciata Argentina.
Wallis e il suo primo marito Earl W. Spencer nel 1918; Credits: en,wikipedia.org
Quando il Quartier Generale del Servizio Navale le propose di riunirsi con il marito in Cina, Wallis accettò e arrivò nel 1924 ad Hong Kong, allora colonia della Corona inglese. Si vocifera che con il marito iniziò a frequentare le più lussuose case chiuse del posto e che proprio qui imparò numerose tecniche sessuali, tanto da diventarne una vera maestra.
Credits: www.dailymail.co.uk
Wallis e il marito presto si allontanarono, anche perché lui si innamorò di un giovane pittore. Dunque lei, ormai sola, si trasferì prima a Shangai e poi a Pechino. Nella capitale cinese, strinse legami con diversi uomini, tra cui il giovane Galeazzo Ciano. Si narra che Wallis restò incinta durante questa relazione e che la conseguente interruzione di gravidanza la condannò alla sterilità.
Wallis e il suo secondo marito Ernest Simpson; Credits: annesebba.com
Rientrata negli Stati Uniti, si affrettò a concludere le pratiche di divorzio dal primo marito e nel 1928 si ritrovò già fra le braccia del secondo consorte. Il Sig. Ernest Simpson era direttore di un’azienda di trasporti marittimi e grande ammiratore dell’Inghilterra, terra nella quale aveva contatti con molti nomi della buona società. Per Wallis, da sempre attenta alla scalata sociale, questa qualità del marito era un plus fondamentale. Quando i due arrivarono a Londra, l’inaugurazione della stagione mondana era alle porte e Wallis strinse subito amicizia con Thelma Morgan, ossia Lady Furness, moglie del ricchissimo visconte Marmaduke Furness, dunque aristocratica e soprattutto amica (molto “intima”, a quanto si dice) del principe di Galles.
L’incontro
A quell’epoca, il principe era uno degli uomini più eleganti del suo tempo, timido e fragile, curava molto la forma fisica, mangiava poco, sapeva ricamare, frequentava alcune amanti, preferibilmente sposate affinché la più assoluta discrezione fosse garantita. Nella sua cerchia ristretta, giravano voci su una sua presunta e latente omosessualità, sulla sua scarsa virilità e su una certa predilezione per il masochismo, tuttavia nessuno scandalo l’aveva finora mai colpito.
Quando Lady Furness organizzò un fine settimana di caccia nella sua casa di campagna a Burrough Court, una coppia di invitati si ammalò e fu costretta a dare forfait e così la scelta della padrona di casa ricadde proprio sui coniugi Simpson. Per questo puro caso, il futuro re e la socialité americana si incontrarono per la prima volta.
Nella sua autobiografia “The Heart Has Its Reasons”, Wallis ricorda: “Ero pietrificata, ma decisi che il Principe era davvero una delle personalità più attraenti che avessi mai incontrato.”
I coniugi Simpson invitarono il principe a cena a Londra e poi lui, a sua volta, contraccambiò l’invito nella sua casa di campagna Fort Belvedere. Insomma, iniziarono a frequentarsi e presto diventò evidente che lui era completamente ammaliato da Wallis.
Lei era consapevole di non essere bellissima, tuttavia riusciva a rimediare a questa sua mancanza curando moltissimo il suo aspetto, la sua sofisticata eleganza, la sua conversazione spiritosa e piacevole, il suo carattere di ferro.
Compresa la situazione, il signor Simpson sparì dalle scene con grande finezza e da quel momento Wallis fu sempre al fianco del principe.
Le riviste inglesi non si curarono di lei fino a che un quotidiano americano pubblicò un articolo dal titolo “Una yankee alla corte di Edoardo”. Solo in quel momento i giornali inglesi iniziarono a prestarle attenzione e i sudditi scoprirono che il loro futuro re si era innamorato di una borghese americana, due volte sposata, con un passato turbolento e da avventuriera.
Credits: agnautacouture.com
Edoardo sostenne sempre che lui e Wallis non iniziarono alcuna relazione sentimentale finché lei restò sposata a Ernest Simpson e, infatti, negò la loro relazione al padre, re Giorgio V. Quest’ultimo, che considerava il primogenito debole e inadatto a regnare, morì nel gennaio del 1936, lasciando il trono al figlio, che gli succede con il nome di Edoardo VIII.
Il giorno della proclamazione, un fotografo riuscì ad immortalare le immagini di Wallis ed Edoardo dietro alle finestre di S. James Palace.
La proposta
Quando la loro relazione diventò di dominio pubblico, Edoardo iniziò una difficile trattativa con il Primo Ministro conservatore, Stanley Baldwin. Edoardo desiderava sposare Wallis (la quale nel frattempo, aveva avviato le pratiche per il suo secondo divorzio) e non voleva saperne di un matrimonio morganatico.
Tuttavia le obiezioni a questa unione erano innumerevoli: politiche, morali e anche religiose perché Edoardo era il capo della Chiesa Anglicana, per la quale Wallis appariva ancora sposata davanti a Dio con il primo marito. Seguendo questa teoria, Edoardo risultava amante e concubino, un ruolo naturalmente inaccettabile per l’opinione pubblica.
Il Primo Ministro esortò il re a rinunciare a questo matrimonio, pur non usando troppa energia perché Edoardo era visto con diffidenza e perplessità dai membri del governo inglese, anche a causa di una non celata simpatia per il nazismo.
Sta di fatto che il 27 ottobre 1936, ebbe luogo l’udienza per il divorzio tra Wallis e Ernest Simpson, ed Edoardo la chiese in moglie.
Credits: alfemminile.com
Credits: thebeaumonde.org
Dicembre 1936: Edoardo abdica
Il mese successivo, Edoardo informò la sua famiglia e il Primo Ministro della sua irremovibile volontà di sposare Wallis e si disse pronto ad abdicare, poiché senza Wallis sentiva di non poter servire il suo Paese adeguatamente.
Il 10 dicembre, Edoardo firmò l’atto di abdicazione e poi rilasciò un discorso ai propri sudditi dai microfoni della BBC in cui dichiarava: “Ho trovato impossibile portare il pesante fardello della responsabilità e adempiere ai miei doveri di re come vorrei fare senza l’aiuto e il sostegno della donna che amo.”
Credits: it.wikipedia.org
Credits: www.dailymail.co.uk
Il trono passò a suo fratello minore Albert (padre della futura Regina Elisabetta II), che prese il nome di re Giorgio VI e concesse a Edoardo e Wallis il titolo di Duchi di Windsor (ma a lei non venne accordato quello di Altezza Reale).
Il matrimonio
Non appena il divorzio tra Wallis ed Ernest Simpson venne ufficialmente decretato nel maggio 1937, Wallis chiamò il Duca di Windsor, che la raggiunse immediatamente allo Château de Candé in Francia. È qui che la coppia era stata praticamente esiliata ed è qui che si sposò il 3 giugno 1937.
Credits: agnautacouture.com
Credits: www.hellomagazine.com
Credits: alfemminile.com
Credits: thebeaumonde.org
Le nozze saranno liete, sebbene nessun membro della famiglia reale vi prense parte e nonostante il grande dolore causato dalla morte improvvisa di uno dei loro amati carlini (la povera bestiola venne morsa da un serpente).
Credits: agnautacouture.com
Al polso, esibiva un prezioso bracciale con pendenti di croci.
Simbolicamente, il Duca fece preparare per lei una fede matrimoniale identica alle fedi in oro giallo gallese indossate dalle regine d’Inghilterra.
I trasferimenti
Dopo l’invasione della Francia da parte dei Tedeschi, la coppia si trasferì prima nel sud della Francia, poi in Spagna e infine alle Bahamas, dove Edoardo esercitò la carica di Governatore fino alla fine della guerra.
Credits: agnautacouture.com
Credits: agnautacouture.com
Al termine del conflitto, rientrarono in Francia e si trasferirono al Bois de Boulogne. Qui abitarono in una dimora lussuosa, dove ricevevano ospiti e conducevano una vita molto mondana, lontana dal rigore e dalla sobrietà a cui la famiglia reale inglese aveva invece deciso di sottoporsi nel dopoguerra.
A seguito della diagnosi di tumore alla gola, Edoardo morì il 28 maggio 1972. Venne sepolto vicino a Windsor e Wallis partecipò al funerale.
Lei gli sopravvisse di molti anni e si spense nella loro elegante residenza al Bois de Boulogne nel 1986. Venne sepolta accanto al marito.
L’asta
In quasi quarant’anni d’amore, Edoardo ricoprì Wallis di gioielli bellissimi e preziosissimi. Dopo la morte della Duchessa, per suo volere la collezione andò all’asta da Sotheby’s a Ginevra nel 1987. Fra gli acquirenti, ricordiamo Elizabeth Taylor, la quale riuscì ad accaparrarsi la famosa spilla della duchessa a forma di fenicottero.
Il denaro ricavato dall’asta venne poi devoluto all’Istituto Pasteur di Parigi per la ricerca sull’Aids, come da espressa richiesta della Duchessa.
All’asta finì anche la loro piccola reggia al Bois de Boulogne. Infatti, per le bizzarre coincidenze della vita, qualche decennio più tardi Mohammed Al Fayed, padre di Dodi, mise gli occhi sulla dimora e la acquistò. La restaurò con l’intento di farne un museo, ma dopo il tragico incidente che vide coinvolti il figlio Dodi e la Principessa Diana, decise di liberarsene e mise tutto all’asta.
L’anello di fidanzamento
E adesso parliamo finalmente dell’anello di fidanzamento!
L’anello con cui Edoardo chiese la mano di Wallis doveva simboleggiare per lui una qualche forma di riscatto e liberazione, sotto ogni punto di vista: liberazione dal secondo marito di lei, liberazione dalla guida di una nazione che guardava la sua donna con sospetto e la giudicava un’immorale arrampicatrice sociale, liberazione dalla famiglia reale, che disprezzava Wallis e che riteneva che lei volesse solo impalmare lo scapolo d’oro del reame e, infine, liberazione dal tremendo fardello di dover scegliere tra dovere e amore.
Per meglio sottolineare questa “rottura”, Edoardo non si rivolse ad un gioielliere inglese, bensì al re dei gioiellieri francesi: Jacques Cartier, che gestiva la divisione inglese della famosa maison.
Credits: thebeaumonde.org
Credits: thebeaumonde.org
Inoltre, Edoardo non sceglie un diamante, come immagine del suo eterno e tenace amore, bensì uno smeraldo, una gemma più delicata che richiede delicatezza, prudenza e attenzione e che nessuna signora dell’epoca si sarebbe sognata di indossare come anello di fidanzamento. Un anello unico, diverso da tutti gli altri, ribelle, quasi sfacciato: perfetto, insomma, per la sua Wallis.
Credits: hellomagazine.com
Questa scelta sorprendente e rivoluzionaria tanto quanto la loro relazione è entrata a pieno titolo nella lista degli anelli più iconici di tutti i tempi.
L’anello era composto da un magnifico, esagerato smeraldo rettangolare di 19.77 carati, circondato da diamanti taglio baguette, montati su una fascia in platino. All’interno, Edoardo fece incidere la famosissima dedica: “Ci apparteniamo adesso 27 X 36” (“We are ours now 27 X 36”) con la data del loro fidanzamento, la quale coincideva con il giorno in cui era stata ufficialmente avviata la pratica per l’ottenimento del divorzio di Wallis da Ernest Simpson.
Credits: thebeaumonde.org
Nel suo libro “The Cartiers. The untold story of the family behind the jewelry empire”, Francesca Cartier Brickell racconta che Jacques Cartier aveva mandato a Baghdad un suo uomo di fiducia per acquistare delle gemme. Quando il collaboratore rientrò in patria con il prezioso sacchetto, Cartier si aspettava che all’interno ci fossero tante piccole pietre. Invece, vi trovò un unico magnifico smeraldo grande quanto un uovo d’uccello, che era appartenuto alla dinastia dei Moghul. Poiché in quel periodo era assai difficile trovare un compratore per una gemma di tali dimensioni, Cartier fu suo malgrado costretto a tagliarla in due parti: una metà fu acquistata da un miliardario americano, mentre l’altra metà fu scelta da Edoardo VIII per farne la gemma centrale dell’anello di fidanzamento per Wallis.
Credits: thebeaumonde.org
I documenti della Maison Cartier mostrano che il gioiello è stato pagato e ritirato il 30 ottobre 1936. Poiché Edoardo era un cliente importante per la maison, Cartier gli fatturò il prezzo speciale di £10.000 (circa £500.000 attuali).
Credits: thebeaumonde.org
Credits: thebeaumonde.org
La duchessa di Windsor ha orgogliosamente sfoggiato il suo anello in molteplici occasioni e servizi fotografici, mantenendo il design originale per venti anni.
Per festeggiare il loro ventesimo anniversario di matrimonio, nel 1957, Wallis affidò a Cartier il restyling dell’anello, che doveva riflettere uno stile più sontuoso, tipico di quel periodo. Il nuovo gioiello fu realizzato su una fascia in oro giallo e platino, con motivi floreali e diamanti rotondi a taglio brillante montati attorno allo smeraldo.
Credits: www.cartier.com
Credits: @Cartier_www.dailymail.co.uk
Credits: highjewellerydream.com
Credits: thebeaumonde.org
Pur avendo dato nuova vita al gioiello, Wallis volle comunque custodire la montatura originale in platino.
La nuova versione dell’anello e la montatura originale; Credits: thebeaumonde.org
La montatura originale; Credits: thebeaumonde.org
Alla morte di Wallis, questo straordinario anello di fidanzamento, insieme alla montatura originale in platino, fu venduto all’asta da Sotheby’s insieme al resto della sua collezione di gioielli. L’anello fu acquistato per 1,98 milioni di sterline dal celebre gioielliere Laurence Graff, che lo regalò alla sua fortunata moglie.
Credits: agnautacouture.com
Ti è piaciuta questa storia? E cosa ne pensi di questo gioiello “ribelle”? Scrivimi le tue opinioni!
Grazie per aver letto questo articolo, alla prossima!
Fonti:
www.the-cartiers.com
www.theadventurine.com
www.marieclaire.it
www.dailymail.co.uk
www.vanityfair.it
www.hellomagazine.com
www.brides.com
thebeaumonde.org
shop.kenanddanadesign.com
www.theknot.com
“LE SCANDALOSE: Wallis Simpson, la donna che sfidò un impero (ALLE OTTO DELLA SERA), Rai 2, a cura di Patrizia Carrano
Francesca Cartier Brickell, “The Cartiers. The untold story of the family behind the jewelry empire”, Ballantines Books, New York, 2019
Britishroyaljewels